Lasciamo ora Leopoli per andare a Kiev

Andiamo nella capitale ucraina per organizzare la ๐ฆ๐š๐ซ๐œ๐ข๐š ๐ง๐จ๐ง๐ฏ๐ข๐จ๐ฅ๐ž๐ง๐ญ๐š ๐๐ž๐ฅ๐ฅโ€™๐Ÿ๐Ÿ ๐ฅ๐ฎ๐ ๐ฅ๐ข๐จ insieme alle organizzazioni non profit locali.
Abbiamo da sempre contestato tutte le guerre, soprattutto quelle in cui lโ€™Italia รจ stata coinvolta negli ultimi venti anni, come lโ€™Afghanistan, lโ€™Iraq, la Libia, ma solo in pochi europei hanno potuto mettere piede nelle cittร  colpite come Kabul, Baghdad o Tripoli.
Abbiamo da sempre rifiutato tutte le violenze perpetrate da regimi sanguinari e dittatoriali o da logiche di potere, come nelle regioni caucasiche invase da Putin, come gli eccidi in Siria, lo scempio umano che si commette in Yemen sotto gli occhi di tutti e nel silenzio globale.
Abbiamo da sempre chiesto che il terrorismo, che va perseguito in tutte le sue forme, non divenisse una nuova scusa per dividere il mondo in blocchi, tra regioni occidentali ed orientali.
Abbiamo chiesto in mille modi che le multinazionali lasciassero in pace il Sud del mondo e smettessero di sfruttarlo a proprio piacimento, lasciando spazio alla economia civile.
Abbiamo da sempre lottato perchรฉ la bilancia ambientale fosse rispettata e non depredata da consumi violenti e insostenibili delle societร  ricche.
Ma non abbiamo mai raggiunto le tante cittร  violentate.
๐๐ž๐ซ๐œ๐ก๐žฬ ๐ช๐ฎ๐ž๐ฌ๐ญ๐š ๐ฏ๐จ๐ฅ๐ญ๐š ๐ฌ๐ž๐ง๐ญ๐ข๐š๐ฆ๐จ ๐ข๐ฅ ๐๐จ๐ฏ๐ž๐ซ๐ž ๐๐ข ๐š๐ง๐๐š๐ซ๐ž ๐š ๐Š๐ข๐ž๐ฏ? ๐๐ž๐ซ๐œ๐ก๐žฬ ๐ช๐ฎ๐ž๐ฌ๐ญ๐š ๐ฉ๐š๐œ๐ž ๐ฌ๐ž๐ฆ๐›๐ซ๐š ๐ซ๐ข๐ ๐ฎ๐š๐ซ๐๐š๐ซ๐œ๐ข ๐ฉ๐ข๐ฎฬ€ ๐๐ž๐ฅ๐ฅ๐ž ๐š๐ฅ๐ญ๐ซ๐ž ๐Ÿ๐ข๐ง๐จ ๐š ๐Ÿ๐š๐ซ ๐ฆ๐ฎ๐จ๐ฏ๐ž๐ซ๐ž ๐ข๐ฅ ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐จ ๐œ๐จ๐ซ๐ฉ๐จ ๐Ÿ๐ข๐ง๐จ ๐š ๐๐ž๐ง๐ญ๐ซ๐จ ๐ฅ๐š ๐ง๐š๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ž ๐œ๐จ๐ฅ๐ฉ๐ข๐ญ๐š?
Probabilmente perchรฉ la terra abitata รจ la stessa, si chiama Europa, e se noi comuni europei non portiamo ora la nostra solidarietร  a Kiev dopo sarร  troppo tardi. Tanti ucraini ci hanno ringraziato per essere stati solidali con lโ€™invio di armi e per lโ€™accoglienza dei profughi.
E i tanti secoli e i milioni di morti che ci abbiamo messo per costruire un continente politico orientato alla pace?
๐‚๐ก๐ข ๐๐ž๐ฏ๐ž ๐Ÿ๐š๐ซ ๐ฌ๐ž๐ง๐ญ๐ข๐ซ๐ž ๐ช๐ฎ๐ž๐ฌ๐ญ๐š ๐ฏ๐จ๐œ๐ž ๐จ๐ ๐ ๐ข ๐ข๐ง ๐”๐œ๐ซ๐š๐ข๐ง๐š?
Noi pensiamo che questo sia il ruolo della societร  civile, che non puรฒ essere delegato a nessun altro.
Non possiamo lasciare soli nรฉ i governi nรฉ gli eserciti a gestire, fare o far cessare la guerra.
๐๐จ๐ข ๐๐จ๐›๐›๐ข๐š๐ฆ๐จ ๐ž๐ฌ๐ฌ๐ž๐ซ๐œ๐ข, ๐จ๐ซ๐š. ๐€๐ง๐œ๐ก๐ž ๐ฌ๐ž ๐Ÿ๐จ๐ฌ๐ฌ๐ข๐ฆ๐จ ๐ฌ๐ž๐ฆ๐ฉ๐ฅ๐ข๐œ๐ข ๐ฉ๐จ๐ซ๐ญ๐š๐ญ๐จ๐ซ๐ข ๐๐ข ๐ฉ๐š๐ซ๐จ๐ฅ๐ž ๐๐ข ๐ฉ๐š๐œ๐ž.
La societร  civile europea รจ chiamata a fare ora la sua parte nel mondo che abita, stando accanto fisicamente agli ucraini, da lontano la solidarietร  non si sente, si sente solo la potenza delle armi.
Questo รจ ciรฒ che ho sentito dire alle mie gambe da quando รจ stata avviata lโ€™aggressione della Russia allโ€™Ucraina, mettere piede nella stanza della mia casa in cui la guerra รจ tornata e portare ogni idea possibile per allontanarla.
Ed ogni volta che parlo con gli ucraini per organizzare la manifestazione dellโ€™11 luglio mi rendo conto che le mie gambe avevano ragione, non avrei potuto fare nulla se fossi rimasto nella mia stanza.
๐ˆ๐ฌ๐œ๐ซ๐ข๐ฏ๐ž๐ญ๐ž๐ฏ๐ข, ๐๐š๐ญ๐ž ๐ซ๐ž๐ญ๐ญ๐š ๐š๐ฅ ๐ฏ๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐จ ๐œ๐จ๐ซ๐š๐ ๐ ๐ข๐จ !
๐…๐ข๐ซ๐ฆ๐š๐ญ๐ž ๐ฅ๐š ๐ฉ๐ž๐ญ๐ข๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ž ๐ฌ๐ฎ ๐œ๐ก๐š๐ง๐ ๐ž.๐จ๐ซ๐ ; ๐๐จ๐ง๐š๐ญ๐ž ๐ฌ๐ฎ www.produzionidalbasso.it
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