Roma, 13 ottobre 2022
Nella manifestazione di giovedì a Roma, davanti l’ambasciata russa, è intervenuta Marianella Sclavi, etnologa ed esperta in mediazione dei conflitti:
«Il Movimento nasce da due know-how importanti, assenti nel dibattito sulla guerra in corso: il primo è la rete dei Piccoli Comuni del Welcome, nella quale gli amministratori locali fanno il loro lavoro con cura, riuscendo ad affrontare e risolvere i problemi della gente, abbiamo la sicurezza di saper fare le cose concretamente, sappiamo imparare dagli errori e sappiamo farlo.
Il secondo è la gestione creativa dei conflitti, di cui mi occupo da tempo.
Abbiamo fondato il MEAN per andare di persona in #Ucraina ad ascoltare le storie e le esperienze delle persone, a fare amicizia e cercare di venire fuori da questa guerra insieme.
Abbiamo capito tantissime cose che mancano nel dibattito italiano, una è il fatto che le persone in Ucraina non si stanno mobilitando solo contro l’aggressione, c’è anche un’enorme solidarietà popolare intorno ai giovani che combattono sul fronte per la libertà.
C’è un grande desiderio di democrazia e l’idea è che bisogna costruirla ancora di più, loro sono nel processo di costruzione di apprendimento democratico che poi è quello che garantisce la pace.
Il problema è che una guerra affidata solo ai signori della guerra finisce per forza di cose con un accordo che perpetua le ragioni della guerra, mentre una guerra che dentro ha anche l’incontro e il sapere solidale della non violenza riesce a costruire qualcosa come la costituzione italiana, riesce a scrivere delle cose che poi sono in grado per davvero di ricucire la società e costruire la pace.
C’è un grande desiderio di democrazia e l’idea è che bisogna costruirla ancora di più, loro sono nel processo di costruzione di apprendimento democratico che poi è quello che garantisce la pace. Essere accanto a loro per l’avventura di una democrazia che funzioni nel XXI secolo serve a loro, ma serve anche a noi.»