I crimini di guerra non possono continuare e non potranno essere tollerati ulteriormente.

di Fabio Massimo Castaldo

In questi giorni ho avuto l’opportunità di accompagnare il MEAN Movimento Europeo Azione Nonviolenta in Ucraina per portare supporto e vedere coi miei occhi cosa sta affrontando la popolazione ucraina. Obiettivo del Movimento è ovviamente quello di favorire la riconciliazione, rispettando il diritto di Kiev di difendersi in base al diritto internazionale e all’art. 51 dell’ONU.
Un’esperienza importante che ho avuto l’occasione di affrontare insieme alla collega del Movimento 5 Stelle alla Camera Federica Onori, e a tanti esponenti degli enti locali, tra cui il Vicesindaco di Milano, e dei sindaci di Fermo e Fano, e della società civile in rappresentanza di 35 organizzazioni. Per la prima volta, inoltre, abbiamo coinvolto anche i leader religiosi delle varie confessioni cristiane e anche quelli islamici per unire gli sforzi, riavvicinare i popoli e pregare insieme per la pace. Abbiamo voluto difendere con forza anche il coraggio della società civile russa, ricordando i tantissimi dissidenti e pacifisti che proprio in Russia si battono per la pace e contro il feroce regime di Putin, e proprio per questo languono ingiustamente nelle carceri di Mosca.
Oltre a ribadire la necessità di istituire i Corpi civili europei di pace, dobbiamo chiarire definitivamente che i crimini di guerra non possono continuare e non potranno essere tollerati ulteriormente.
Per questo è necessario chiedere che i responsabili ne rispondano alla giustizia internazionale, senza fare sconti o applicare doppi standard verso chi viola i diritti umani. Un discorso che vale sia per quanto sta accadendo in Ucraina sia in Medio Oriente, perché se vogliamo essere credibili dobbiamo applicare lo stesso metro con tutti, sempre.
Davanti a questo orrore non sono ammissibili ambiguità con il solo scopo di raccogliere consenso elettorale. Non è pontificando nei talk show o da un lussuoso ufficio in centro che si arriverà a una soluzione. Il nostro obiettivo comune deve essere quello di portare avanti i valori del dialogo, della mediazione e della pace. Solo così potremo costruire un futuro diverso.

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