Bologna Peacebuilding Forum 2023: il programma
Il 2-4 maggio 2023, AP organizza la quinta edizione del Bologna Peacebuilding Forum (BPF), un evento chiave per la costruzione della pace in Italia e in Europa.
Il BPF ha due obiettivi principali. In primo luogo, rafforzare la rete di studiosi e operatori del peacebuilding per migliorare la ricerca orientata alle politiche e il lavoro sul campo. In secondo luogo, aprire il settore del peacebuilding a un pubblico più ampio.
I processi di pace hanno dinamiche complesse. Gli operatori del peacebuilding hanno poche opportunità di riflettere sul proprio lavoro e di condividere le proprie competenze con altri professionisti o ricercatori. Allo stesso tempo, gli studiosi vivono la stessa e opposta sfida. Infatti, essi hanno una visione globale della disciplina e intrattengono scambi con altri colleghi esperti. Tuttavia, spesso mancano di un’interazione diretta con gli operatori del peacebuilding sul campo.
Il Bologna Peacebuilding Forum si propone di colmare questa lacuna offrendo uno spazio di dialogo tra studiosi e operatori del settore.
Inoltre, il BPF si sforza di aprire la discussione a un pubblico più ampio che comprende esperti di politica estera, attori della società civile e l’opinione pubblica.
Dal 2019, il BPF si è trasformato in un importante incontro annuale che promuove un dialogo aperto e costruttivo sui temi e le sfide principali della disciplina.
Giunto alla sua quinta edizione, il BPF offre una piattaforma per discutere di argomenti rilevanti e tempestivi riguardanti vari aspetti della costruzione della pace. Dopo il successo delle precedenti edizioni dal 2019 al 2022, il BPF è diventato un luogo privilegiato per le discussioni sulla costruzione della pace in Italia e a livello internazionale.
La pace in Europa e oltre
Quest’anno, il Bologna Peacebuilding Forum analizzerà e discuterà la possibile traiettoria della pace nel continente europeo, dal Mediterraneo al Caucaso. La guerra in Ucraina ha generato uno sconvolgimento impressionante in Europa e i suoi effetti stanno ridisegnando la governance globale della pace e della sicurezza.
I sostenitori della pace hanno dovuto conciliare la solidarietà verso l’Ucraina e la richiesta di soluzioni diplomatiche. Le organizzazioni internazionali, dall’OSCE all’ONU, hanno faticato a trovare il loro ruolo nella crisi e finora sono rimaste marginali. Questa marginalità potrebbe rimodellare l’intero sistema multilaterale di pace e sicurezza. Allo stesso tempo, l’Unione Europea ha definito chiaramente la sua posizione e il suo ruolo. Tuttavia, le sue scelte influenzeranno la sua capacità finanziaria e politica di costruire partenariati con Paesi dal Nord Africa al Sud-Est asiatico, dal Caucaso all’Africa meridionale. Nuovi formati multilaterali sono in discussione o stanno prendendo forma, come la Comunità politica europea che riunisce 44 Paesi del continente eurasiatico.
Il Forum offrirà l’opportunità di analizzare questi scenari e le possibili traiettorie future, compreso il modo in cui le CSO e le società si stanno adattando e il ruolo che possono svolgere in futuro. Il Forum discuterà anche di come la guerra in corso in Europa abbia avuto un impatto sul resto del mondo e della capacità e degli strumenti dell’UE di lavorare per la pace all’estero.